24 agosto 2017
Una Boldrini alla catalana. Ada Colau
UNA BOLDRINI ALLA CATALANA - LA SINDACA DI
BARCELLONA, ADA COLAU, PRATICA L’APERTURA TOTALE, TRANNE AI TURISTI:
‘VANNO FERMATI, MEGLIO I PROFUGHI’. EX SQUATTER E NO GLOBAL, UN PASSATO
TRA SCONTRI CON LA POLIZIA E UNA FEDE TOTALE PER LA SINISTRA E UN ODIO
PER LO SPORCO CAPITALISMO OCCIDENTALE. MA QUELLI DELL’ISIS DEL SUO
CURRICULUM ‘INCLUSIVO’ SE NE SONO SBATTUTI…
-
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Paolo Bracalini per ‘il Giornale’ ada colau Mix
catalano tra la Boldrini, Virginia Raggi e De Magistris (che infatti la
prende a modello e di cui è molto amica), Ada Colau sindaco di
Barcellona eletta due anni fa con una civica sostenuta da Podemos, è
salita alla ribalta internazionale dopo gli attentati delle Ramblas. «Questa
città ama la diversità e vuole essere una città di pace, ora più che
mai dobbiamo stare assieme» è stata la sua risposta alla strage del
camion targato Isis. «È lei il sindaco più di sinistra del mondo?» si
chiedeva il Guardian in un lungo ritratto della Colau dopo la sua
elezione ad alcaldesa (sindaco) della città catalana. ada colau Da
pasionaria del movimento antisfratti, cortei no global, case occupate e
persino un arresto negli scontri con la polizia, alla guida della
capitale economica della Spagna in effetti il passo è notevole. Le note
biografiche che le ha dedicato Micromega sono tutte un programma: «Negli
anni 90 si mobilita contro la prima Guerra del Golfo, poi frequenta i
collettivi studenteschi dell'università di Barcellona. ada colau protesta Con
il movimento No Global inizia la sua militanza a tempo pieno e, dopo il
G8 di Genova 2001, si fa promotrice a Barcellona dei primi cortei
pacifisti contro le guerre preventive di Bush». Quindi, negli anni della
crisi bancaria in Spagna, guida la Plataforma de Afectados por la
Hipoteca (Pah, Piattaforma delle vittime dei mutui), una sorta di
movimento di indignados antisfratti, che la trasforma in personaggio
pubblico e fa da trampolino per l'elezione a sindaco. ada colau protesta L'ideologia
è stata applicata alla lettera: porte aperte a tutti, specie se
immigrati africani, tranne che ai turisti, contro cui la Colau ha
ingaggiato una battaglia durissima (tranne quelli invitati dal comune di
Barcellona, come l'economista antisistema Varoufakis costato 4mila euro
alle casse comunali, tra hotel e compenso, per una conferenza). Sono i
troppi europei con i bermuda e il marsupio il problema di Barcellona,
non la numerosa comunità di fede islamica. «Numero chiuso contro la
turistificatiòn, Barcellona non è in vendita», ma invece «basta scuse,
accogliamo i rifugiati» lo slogan del corteo a Barcellona, a febbraio,
per chiedere più migranti. «Siamo la capuitale della speranza in
un'Europa sempre più xenofoba» spiegò la Colau in piazza. ADA COLAU Nel
2015, dopo le stragi di Parigi, ha firmato un manifesto contro
l'islamofobia («Non en nuestro nombre») in cui si denuncia il fanatismo
Isis come «funzionale al fanatismo razzista europeo». Da sindaca vuole
autorizzare la costrizione di una grande moschea per «rendere visibile
la pluralità religiosa della città», e pure ha istituito un Osservatorio
sugli insulti che riceverebbero gli islamici a Barcellona. Del
resto l'ex squatter si era presentata sulla scena, nel 2007, accusando i
politici spagnoli di essere «le forze del Male», e di volere «scuola,
salute e casa fuori dal Mercato, contro «il «capitalismo disumanizzante
delle banche». Quando la Raggi ha conquistato Roma, la Colau le ha
mandato un messaggio, ovviamente in chiave femminista: Noi donne siamo
più legate alla vita pratica, quotidiana, è il nostro valore aggiunto.
Per questo siamo appetibili per la gestione comunale». Una Boldrini alla
catalana. ADA COLAU BARCELLONA ADA COLAU
UNA BOLDRINI ALLA CATALANA - LA SINDACA DI
BARCELLONA, ADA COLAU, PRATICA L’APERTURA TOTALE, TRANNE AI TURISTI‘VANNO FERMATI, MEGLIO I PROFUGHI’. EX SQUATTER E NO GLOBAL, UN PASSATO
TRA SCONTRI CON LA POLIZIA E UNA FEDE TOTALE PER LA SINISTRA E UN ODIO
PER LO SPORCO CAPITALISMO OCCIDENTALE. MA QUELLI DELL’ISIS DEL SUO
CURRICULUM ‘INCLUSIVO’ SE NE SONO SBATTUTI… Paolo Bracalini per ‘il Giornale ada colau Mix
catalano tra la Boldrini, Virginia Raggi e De Magistris (che infatti la
prende a modello e di cui è molto amica), Ada Colau sindaco di
Barcellona eletta due anni fa con una civica sostenuta da Podemos, è
salita alla ribalta internazionale dopo gli attentati delle Ramblas. «Questa
città ama la diversità e vuole essere una città di pace, ora più che
mai dobbiamo stare assieme» è stata la sua risposta alla strage del
camion targato Isis. «È lei il sindaco più di sinistra del mondo?» si
chiedeva il Guardian in un lungo ritratto della Colau dopo la sua
elezione ad alcaldesa (sindaco) della città catalana. ada colau Da
pasionaria del movimento antisfratti, cortei no global, case occupate e
persino un arresto negli scontri con la polizia, alla guida della
capitale economica della Spagna in effetti il passo è notevole. Le note
biografiche che le ha dedicato Micromega sono tutte un programma: «Negli
anni 90 si mobilita contro la prima Guerra del Golfo, poi frequenta i
collettivi studenteschi dell'università di Barcellona. ada colau protesta Con
il movimento No Global inizia la sua militanza a tempo pieno e, dopo il
G8 di Genova 2001, si fa promotrice a Barcellona dei primi cortei
pacifisti contro le guerre preventive di Bush». Quindi, negli anni della
crisi bancaria in Spagna, guida la Plataforma de Afectados por la
Hipoteca (Pah, Piattaforma delle vittime dei mutui), una sorta di
movimento di indignados antisfratti, che la trasforma in personaggio
pubblico e fa da trampolino per l'elezione a sindaco. ada colau protesta L'ideologia
è stata applicata alla lettera: porte aperte a tutti, specie se
immigrati africani, tranne che ai turisti, contro cui la Colau ha
ingaggiato una battaglia durissima (tranne quelli invitati dal comune di
Barcellona, come l'economista antisistema Varoufakis costato 4mila euro
alle casse comunali, tra hotel e compenso, per una conferenza). Sono i
troppi europei con i bermuda e il marsupio il problema di Barcellona,
non la numerosa comunità di fede islamica. «Numero chiuso contro la
turistificatiòn, Barcellona non è in vendita», ma invece «basta scuse,
accogliamo i rifugiati» lo slogan del corteo a Barcellona, a febbraio,
per chiedere più migranti. «Siamo la capuitale della speranza in
un'Europa sempre più xenofoba» spiegò la Colau in piazza. ADA COLAU Nel
2015, dopo le stragi di Parigi, ha firmato un manifesto contro
l'islamofobia («Non en nuestro nombre») in cui si denuncia il fanatismo
Isis come «funzionale al fanatismo razzista europeo». Da sindaca vuole
autorizzare la costrizione di una grande moschea per «rendere visibile
la pluralità religiosa della città», e pure ha istituito un Osservatorio
sugli insulti che riceverebbero gli islamici a Barcellona. Del
resto l'ex squatter si era presentata sulla scena, nel 2007, accusando i
politici spagnoli di essere «le forze del Male», e di volere «scuola,
salute e casa fuori dal Mercato, contro «il «capitalismo disumanizzante
delle banche». Quando la Raggi ha conquistato Roma, la Colau le ha
mandato un messaggio, ovviamente in chiave femminista: Noi donne siamo
più legate alla vita pratica, quotidiana, è il nostro valore aggiunto.
Per questo siamo appetibili per la gestione comunale». Una Boldrini alla
catalana. ADA COLAU BARCELLONA ADA COLAU
| inviato da LiberaliPerIsraele il 24/8/2017 alle 9:16 | |
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