20 luglio 2009
LA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DEI GIORNALISTI OSTAGGIO DEGLI ANTISEMITI: GLI ALTARINI SI SCOPRONO AD AMMAN …
Una caricatura di chiaro stampo antisemita pubblicata dal quotidiano giordano "A-Dustour"
Chi è ancora convinto che la vicenda dell’esclusione di Israele dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) ruoti attorno alle poche migliaia di euro di quote non pagate, probabilmente non è al corrente che l’agenda di Bruxelles viene dettata, tra gli altri, anche dai deliri anti-israeliani della stampa giordana. Questo edificante episodio che tra poco leggerete ne è un esempio.
La Federazione della Stampa Giordana (JPA) ha acconsentito alla richiesta, proveniente direttamente dalla IFJ, di ospitare una serie di conferenze internazionali che si svolgeranno nel mese di ottobre, ma solo dopo aver ricevuto ampie assicurazioni in merito all’esclusione di Israele.
Il vice Presidente della JPA, tal Hikmat Momani, ha infatti candidamente ammesso al Jordan Times che “Noi siamo contro qualsiasi forma di normalizzazione con Israele, che ancora occupa i territori arabi e viola i diritti dei palestinesi e degli arabi stessi”.
Come JPA, ha inoltre aggiunto, abbiamo dato la nostra disponibilità ad organizzare numerosi workshop per i giornalisti di tutto il mondo per conto della IFJ, una volta avuta la sicurezza che Israele non vi prenderà parte. Ma non è tutto. In merito alle recenti polemiche, Momani ci tiene a sottolineare il fatto che l’adesione di Israele alla IFJ era già stata sospesa per 12 anni, prima della definitiva espulsione decretata il mese scorso. In soldoni: pregiudicati e morosi!
Evidentemente queste affermazioni di discriminazione e odio verso lo Stato Ebraico sono ritenute di normale amministrazione da quelle parti, tanto che possono tranquillamente essere visionate sul sito Web del Jordan Time. Allora però qui c’è qualcosa che non torna.
La Federazione Internazionale dei Giornalisti afferma che l’esclusione di Israele è dovuta esclusivamente al mancato pagamento delle quote. Quindi una mera questione amministrativa. Ma come spiegare la supina adesione alle richieste basate su "ragioni politiche" da parte della Federazione giordana? Ha anche questo a che fare con questioni burocratiche o logistiche?
Se la IFJ avesse avuto ancora un briciolo di dignità avrebbe risposto a questi signori che l’esclusione della rappresentanza israeliana sarebbe stata inaccettabile, essendo il dialogo con l’unico Paese democratico del Medio Oriente un prerequisito fondamentale che non può e non potrà mai essere messo in discussione.
Ma, evidentemente, questa è solo una pia illusione perché è chiaro ed evidente a tutti che la decisione presa all’unanimità - perciò anche con la vergognosa e ignava adesione del rappresentante italiano - è stata dettata esclusivamente dall’odio verso Israele.
Punto.
La balla delle quote, per favore, andatela a raccontare a qualcun altro.
Filippo Lobina
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